Deniz polisinden Adalar çevresinde 'deniz taksi' denetimi

Il presidente Erdogan ha pronunciato un discorso alla Conferenza internazionale di alto livello sulla risoluzione della questione palestinese e sull’attuazione della soluzione dei due Stati, organizzata nell’ambito dell’80ª Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Punti principali del suo intervento:

«Mi congratulo con i paesi che hanno deciso di riconoscere lo Stato di Palestina. Mi auguro che questo passo e le iniziative future accelerino la soluzione dei due Stati.

A causa degli attacchi sempre più intensi del governo israeliano, la nostra regione sta vivendo da circa due anni una grande catastrofe umanitaria. Il massacro a Gaza, che ha causato la morte di oltre 65.000 persone, continua con tutta la sua ferocia. Nessuno con coscienza può accettare ciò che sta accadendo, tantomeno rimanere in silenzio di fronte a un simile genocidio. La causa palestinese è ormai diventata patrimonio del mondo intero.

L’obiettivo del governo Netanyahu è rendere impossibile la creazione dello Stato di Palestina e costringere il popolo palestinese a emigrare quanto più possibile. In questo contesto, la decisione di un gruppo di paesi, inclusi membri del Consiglio di sicurezza dell’ONU, di riconoscere la Palestina è estremamente importante e storica.

Avremmo voluto che oggi il presidente palestinese Abbas fosse con noi. Tuttavia, considero molto prezioso che tutti i partecipanti di oggi siano anche la voce del popolo palestinese. Oggi la causa palestinese è diventata una causa mondiale. La partecipazione in questa sala ne è la migliore prova.

Il governo Netanyahu, che governa un popolo che ha subito l’Olocausto, sta applicando un genocidio contro i suoi vicini millenari con cui condivide la stessa terra, acqua, aria e mare. Opporsi a questa ingiustizia non è solo un dovere giuridico della comunità internazionale, ma anche una responsabilità morale.

La comunità internazionale deve fermare l’espansione in Cisgiordania, i fatti compiuti a Gerusalemme Est e i tentativi di diffondere instabilità nella regione. In caso contrario, non si potrà parlare né di un ordine internazionale né della difesa dei valori universali.

L’obiettivo delle politiche sempre più profonde di occupazione e annessione è chiaro: distruggere la visione della soluzione dei due Stati, impedire l’esistenza di uno Stato di Palestina, espellere il popolo palestinese e realizzare ambizioni espansionistiche nella regione. Questo non può essere permesso.

In questa conferenza, spero che i paesi che hanno avuto il coraggio di riconoscere la Palestina sostengano questa posizione storica con passi decisi, concreti e deterrenti.

Occorre ormai dichiarare immediatamente un cessate il fuoco, garantire l’ingresso senza ostacoli degli aiuti umanitari a Gaza e il ritiro delle forze israeliane da Gaza.»

Italy News Agency Notizia 24

 

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