Scienziati: Nessun paese è al sicuro dal cambiamento climatico
Stoccolma, 14 agosto (Hibya) – La lunga ondata di caldo in Scandinavia a luglio, intensificata dalla crisi climatica, dimostra che «nessun paese è al sicuro dal cambiamento climatico», affermano gli scienziati.
Norvegia, Svezia e Finlandia, nonostante abbiano storicamente un clima fresco, sono state colpite dall’aumento delle temperature, incluso un record in Finlandia con 22 giorni sopra i 30°C. La Svezia ha vissuto 10 giorni di “notti tropicali” in cui le temperature non sono scese sotto i 20°C.
Gli scienziati hanno affermato che il riscaldamento globale causato dalla combustione di combustibili fossili ha reso l’ondata di caldo almeno 10 volte più probabile e di 2°C più calda. Alcuni dei dati meteorologici e modelli climatici utilizzati nell’analisi hanno mostrato che senza l’intervento umano nel clima, un’ondata di caldo del genere sarebbe stata impossibile.
A causa delle alte temperature, gli ospedali si sono surriscaldati e sovraffollati, alcuni sono stati costretti ad annullare operazioni programmate. L’aumento della balneazione all’aperto ha portato all’annegamento di almeno 60 persone e si sono verificate fioriture di alghe tossiche nei mari e nei laghi.
Nei boschi sono scoppiati centinaia di incendi e durante eventi nella stagione turistica sono stati segnalati casi di svenimenti. Durante la precedente grande ondata di caldo nel 2018, solo in Svezia, 750 persone sono morte prematuramente e gli scienziati prevedono perdite simili questa volta.
La fauna selvatica è stata anch’essa colpita, in particolare le famose renne della penisola scandinava. Alcuni animali sono morti per il caldo, altri sono entrati nelle città in cerca di ombra. Gli automobilisti sono stati avvertiti che le renne potrebbero cercare refrigerio nei tunnel stradali.
La professoressa Friederike Otto, climatologa dell’Imperial College di Londra e responsabile dello studio della collaborazione World Weather Attribution (WWA), ha dichiarato: «Anche i paesi scandinavi relativamente freddi oggi affrontano pericolose ondate di caldo con un riscaldamento di 1,3°C; nessun paese è immune dal cambiamento climatico».
«La combustione di petrolio, gas e carbone sta già uccidendo persone oggi. I combustibili fossili provocano eventi meteorologici estremi e, per evitare che il clima diventi più pericoloso, dobbiamo smettere di bruciarli e passare alle energie rinnovabili».
Ondate di caldo come quella in Scandinavia diventeranno cinque volte più frequenti entro il 2100 se il riscaldamento globale raggiungerà l’attuale traiettoria di 2,6°C.
L’esperta svedese del Centro Clima della Croce Rossa, Maja Vahlberg, ha dichiarato: «Questo luglio ci ha ricordato che il caldo nel nord non è una minaccia lontana, penetra negli ospedali, nelle case di cura e nelle abitazioni. La nostra infrastruttura non è costruita per resistere a queste temperature estreme e la nostra popolazione che invecchia è sempre più esposta a calori pericolosi».
«Ho visto una renna restare nella stessa ombra per tre giorni senza pascolare – era un segno silenzioso della pressione esercitata dal caldo».
Italy News Agency Notizia 24