In Sudan le RSF annunciano un cessate il fuoco unilaterale
Stoccolma, 25 novembre (Hibya) – Le Forze di Supporto Rapido (RSF) del Sudan hanno annunciato lunedì un cessate il fuoco umanitario unilaterale di tre mesi, un giorno dopo che le Forze Armate sudanesi hanno respinto un piano di tregua sostenuto a livello internazionale.
Il comandante delle RSF, Mohamed Hamdan Dagalo, ha annunciato il cessate il fuoco in un discorso televisivo, affermando che i suoi combattenti avrebbero sospeso le operazioni per consentire la consegna degli aiuti e proteggere i civili. Ha dichiarato che il gruppo ha accettato il cessate il fuoco per offrire “speranza” a un popolo “stremato da questa guerra”.
Dagalo ha promesso di istituire un meccanismo di monitoraggio sul campo, che sarà supervisionato dal Quartetto (Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti), dall’Unione Africana e da altre organizzazioni internazionali per garantire che gli aiuti raggiungano i civili. Ha inoltre promesso che i membri delle RSF saranno ritenuti responsabili per violazioni contro gli uffici delle organizzazioni umanitarie e che garantirà la sicurezza del personale.
Le RSF sono accusate da gruppi per i diritti umani e diplomatici di numerose atrocità, tra cui l’uccisione di oltre 2.000 civili a El Fasher, una città chiave del Darfur conquistata dall’esercito lo scorso ottobre.
La dichiarazione è arrivata dopo che il capo di stato maggiore Abdel Fattah al-Burhan ha respinto la proposta del Quartetto che prevedeva un cessate il fuoco umanitario di tre mesi seguito da un processo politico di nove mesi volto a una soluzione definitiva.
Al-Burhan ha dichiarato domenica sera che la roadmap “eliminerebbe la presenza delle forze armate” e scioglierebbe i servizi di sicurezza, lasciando le RSF “nelle loro posizioni”.
Al-Burhan, che è anche presidente del Consiglio Sovrano di Transizione del Sudan, ha accusato gli Emirati Arabi Uniti di parzialità e di tentare di indebolire l’esercito. Il ministero degli Esteri degli EAU ha risposto lunedì accusando al-Burhan di “comportamento costantemente ostruzionistico”. Gli EAU respingono da tempo le accuse secondo cui armerebbero e finanzierebbero le RSF.
Al-Burhan ha inoltre criticato Massad Boulos, uno dei principali consiglieri dell'ex presidente statunitense Donald Trump, affermando che Boulos rischia di compromettere la pace. Boulos accusa l’esercito di bloccare gli aiuti e di utilizzare armi chimiche; l’esercito nega tali accuse.
Gli scontri tra l’esercito e le RSF, iniziati nell’aprile 2023, hanno causato la morte di migliaia di persone e lo sfollamento di milioni, alimentando una delle peggiori crisi umanitarie del mondo.
Italy News Agency Notizia 24