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Secondo quanto riportato dal The New York Post, a febbraio Trump aveva ordinato una revisione di 90 giorni della partecipazione degli Stati Uniti all'UNESCO, ponendo particolare enfasi sull’esame di sentimenti antisemiti o anti-israeliani.

Un funzionario della Casa Bianca ha dichiarato al giornale che l'amministrazione ha criticato le politiche dell'UNESCO su diversità, uguaglianza e inclusione, nonché il suo atteggiamento filo-palestinese e filo-cinese.

La portavoce della Casa Bianca, Anna Kelly, ha affermato: “Il presidente Trump ha deciso di ritirare gli Stati Uniti dall’UNESCO perché l'organizzazione sostiene cause culturali e sociali divisive che non sono in linea con le politiche di buon senso votate dagli americani a novembre.”

Ha aggiunto: “Questo presidente metterà sempre l'America al primo posto e garantirà che l'adesione del nostro paese a qualsiasi organizzazione internazionale sia coerente con i nostri interessi nazionali.”

Tra i difetti segnalati vi sono il “kit di strumenti contro il razzismo” pubblicato dall'UNESCO nel 2023 e l'iniziativa del 2024 “Transforming MEN’talities”, che invita i membri a confrontarsi con la loro storia sul razzismo e a lavorare per l’uguaglianza.