A Teheran continuano le proteste contro la crisi valutaria
Stoccolma, 30 dicembre (Hibya) – In Iran, a fronte del rapido peggioramento della situazione economica, del deprezzamento della valuta e dell’aumento dell’inflazione, da due giorni proseguono grandi proteste in molte città.
Il rial iraniano ha raggiunto nuovi minimi. Sul mercato non ufficiale, questo fine settimana un dollaro veniva scambiato a circa 1,42 milioni di rial, mentre un anno fa era intorno a 820.000 rial. Secondo i media, le forti oscillazioni hanno reso difficile il commercio di beni importati, poiché sia acquirenti sia venditori attendono di vedere come evolverà la situazione.
L’agenzia di stampa statale IRNA ha riferito che, per limitare le perdite economiche, molti negozi, anche nella capitale Teheran e a Qeshmön, sono stati temporaneamente chiusi.
Centinaia di commercianti si sono radunati contemporaneamente nel centro di Teheran, soprattutto nei bazar e nelle principali vie dello shopping, per protestare contro il crollo della valuta e l’aumento del costo della vita.
Le immagini mostrano inoltre disordini a Hamadan. Secondo BBC Persian, i manifestanti hanno scandito slogan come “Morte al dittatore”.
Video sui social media mostrano anche studenti che partecipano alle proteste in un dormitorio studentesco a Teheran. In uno dei filmati, uno studente afferma che i cancelli del dormitorio sono stati chiusi e che l’area è stata circondata dalla polizia in motocicletta.
Secondo l’agenzia di stampa conservatrice Fars, le forze di sicurezza sono intervenute contro i manifestanti e hanno usato gas lacrimogeni.
Il capo della magistratura iraniana ha chiesto l’avvio di rapide azioni legali contro coloro che si ritiene abbiano contribuito al deprezzamento della valuta, e il governo ha annunciato che il governatore della banca centrale sarà sostituito.
A dicembre l’inflazione è stata poco sopra il 50%, mentre gli aumenti salariali sono rimasti ben al di sotto di tale livello.
Italy News Agency Notizia 24