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Gli scienziati hanno spiegato che le comete di solito formano una coda di gas e polvere quando si avvicinano al Sole, poiché il calore solare fa sublimare il ghiaccio solido, liberando materiale che riflette più luce.

Secondo le osservazioni effettuate dall’osservatorio solare-terrestre della NASA (STEREO), dall’osservatorio SOHO dell’Agenzia Spaziale Europea e dal satellite meteorologico GOES-19 della NOAA, l’aumento improvviso della luminosità di 3I/ATLAS ha sorpreso gli astronomi.

L’astrofisico Karl Battams e il ricercatore Qicheng Zhang hanno scritto: «La causa dell’aumento rapido della luminosità di 3I, che supera di gran lunga quella della maggior parte delle comete della nube di Oort alla stessa distanza, rimane sconosciuta.»

Gli autori suggeriscono diverse ipotesi: «La prima è la velocità enorme dell’oggetto, circa 220.000 km/h, significativamente maggiore di quella dei due precedenti oggetti interstellari scoperti.»

«Anomalie nella composizione, nella forma o nella struttura del nucleo — ereditate dal suo sistema di origine o acquisite durante il lungo viaggio interstellare — potrebbero anche contribuire a questo rapido aumento di luminosità», scrivono Battams e Zhang.

Gli astronomi hanno inoltre scoperto che 3I/ATLAS è «visibilmente più blu del Sole», il che «è coerente con l’emissione di gas che contribuisce in modo significativo alla luminosità visibile vicino al perielio».

«In assenza di una spiegazione fisica chiara, il comportamento di 3I dopo il perielio rimane incerto: una stabilizzazione o un rapido affievolimento della luminosità sono entrambe possibilità realistiche», hanno aggiunto i ricercatori.

Poiché 3I/ATLAS rimane nascosto dietro il Sole, gli astronomi dovranno essere pazienti: «Dopo il perielio del 29 ottobre 2025, 3I riapparirà nel cielo del crepuscolo e poi in quello notturno tra novembre e dicembre 2025, consentendo osservazioni molto più dettagliate.»