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La Fed, in linea con le aspettative, ha ridotto il tasso dei federal funds di 25 punti base nella riunione di dicembre 2025, portandolo al range 3,5–3,75%, dopo tagli simili effettuati a settembre e ottobre.

Con questa riduzione, i costi di finanziamento sono scesi al livello più basso dal 2022. Il comitato è rimasto diviso, poiché tre membri hanno nuovamente votato contro il taglio.

Una tale divisione non si vedeva dal settembre 2019. Mentre Austan Goolsbee e Jeffrey Schmid sostenevano il mantenimento del tasso invariato, Stephen Miran ha spinto per un taglio più profondo di 50 punti base.

Sul fronte del PIL, la Fed ha rivisto al rialzo le previsioni di crescita per il 2025 (1,7% invece di 1,6%) e per il 2026 (2,3% invece di 1,8%).

L’inflazione PCE (Indice dei Prezzi delle Spese per Consumi Personali) è ora attesa leggermente più bassa — 2,9% quest’anno (contro il 3,0%) e 2,4% il prossimo anno (contro il 2,6%). Le stime del tasso di disoccupazione rimangono invariate: 4,5% per il 2025 e 4,4% per il 2026.